I luoghi

Il Festival è un’occasione unica per visitare le bellezze turistiche e culturali del parmense. Scopri i luoghi d’origine del Prosciutto di Parma

I luoghi di interesse turistico e culturale
da visitare durante il Festival

I Salti del Diavolo - Calestano

I “Salti del Diavolo” sono una spettacolare formazione sedimentaria di età cretacica (80/82 milioni di anni), un allineamento lungo 5 km di strette guglie e pareti rocciose (a Calestano prendere per Chiastre -10 km, direzione Berceto); la visita non è guidata.

Museo Renato Brozzi - Traversetolo

Il Museo Renato Brozzi di Traversetolo, in via F.lli Cantini 8, offre una testimonianza della lunga vita di lavoro dell’orafo Renato Brozzi (1887-1963).

Vengono esposti ceselli, statue, opere di fusione di vario genere dell’artista locale, che ha voluto fare dono delle proprie opere alla municipalità, tel. 0521 344511.

Fondazione Magnani Rocca - Mamiano di Traversetolo

La Fondazione Magnani Rocca, a Mamiano di Traversetolo, ospita la prestigiosa collezione di Luigi Magnani che annovera, fra le altre, opere di Gentile da Fabriano, Filippo Lippi, Carpaccio, Dürer, Tiziano, Rubens, Van Dyck, Goya e, tra i contemporanei, Monet, Renoir, Cézanne, sino a De Chirico, De Pisis, 50 opere di Morandi, Burri, oltre a sculture di Canova e di Bartolini.

Dal 12 settembre all’8 dicembre 2015 ospita anche la mostra di Giacomo Balla.

Orari: dalle 10 alle 18, chiusura il lunedì.

Tel. 0521 848327, info@magnanirocca.it

Pieve romanica di San Biagio - Talignano

La Pieve romanica di San Biagio a Talignano, all’ interno del Parco dei Boschi di Carrega, fu costruita all’inizio del XII secolo come punto di sosta per i pellegrini lungo il percorso della Via Francigena.

Museo del Pomodoro e Museo della Pasta - Giarola

Il Museo del Pomodoro ed il Museo della Pasta, si trovano all’interno della corte agricola medievale di Giarola, nel Comune di Collecchio in una zona storicamente vocata nell’industria della produzione, trasformazione e conservazione alimentare.

Sito www.museidelcibo.it

Museo del Salame di Felino

Il Museo del Salame di Felino, è situato all’interno delle cantine ristrutturate del Castello e racconta il legame tra la tradizione della lavorazione del prodotto ed il territorio.

Sito www.museidelcibo.it

Museo Guatelli - Ozzano Taro (Collecchio)

Il Museo Guatelli di Ozzano Taro (Collecchio) è frutto della raccolta e allestimento di 60.000 oggetti ad uso quotidiano a cui Ettore Guatelli (1921-2000) ha dedicato gran parte della sua esistenza, e che oggi, grazie alla Fondazione Museo Ettore Guatelli, accoglie visitatori provenienti da tutto il mondo.

Sito:  www.museoguatelli.it

Rocca Sanvitale - Sala Baganza

La Rocca S.Vitale di Sala Baganza viene edificata nel 1461 per volontà di Stefano Sanvitale e subisce nel corso dei secoli numerose trasformazioni che ne hanno modificato la struttura architettonica e decorativa.

Nel 1612 i Farnese confiscano i beni della famiglia Sanvitale, diventando così signori della Rocca. Durante il XVIII secolo la struttura viene trasformata, viene costruito il Giardino Potager e sono affrescate alcune sale in stile settecentesco; la Rocca viene trasformata in riserva di caccia, motivazione che invoglierà Maria Amalia d’Asburgo, moglie di Ferdinando di Borbone, a stabilirsi qui.

Giardino della Rocca Sanvitale - Sala Baganza

Il Giardino Storico della Rocca Sanvitale di Sala Baganza è stato ricostruito secondo l’originario impianto all’italiana, d’epoca farnesiana. L’intervento di restauro restituisce alla Rocca la sua pertinenza originaria, con oltre 250 piante tra lecci, melo da fiore e pero cotogno fra le geometrie del giardino.

Pieve di Collecchio

La Pieve di Collecchio, dedicata a S. Prospero, viene citata per la prima volta nel 1230, come pieve cui fanno capo otto chiese minori. La struttura originaria dell’edificio, che fu soggetta a successivi ampliamenti, si suppone a navata unica con pianta a T e tre absidi e potrebbe risalire alla fine dell’ XI secolo, come pare confermare un frammento murario datato 1089.

Pieve di San Pietro

Costruita su un colle in posizione molto panoramica e  già documentata nel 1004, la Pieve di San Pietro (Costa di Tizzano)  è stata completata nel secolo XI. Il fronte principale è un raro esempio di “clocher-porche”, con il massiccio campanile collocato in corrispondenza della prima campata della navata centrale. All’interno sono stati scoperti una serie di affreschi del secolo XV con scene sacre e cortesi.

Pieve Romanica di Moragnano

La Pieve Romanica di Moragnano, un piccolo gioiello di arenaria dedicato a Santa Giuliana, si trova sulla Via Francigena che dal mare attraversa il Passo del Lagastrello e porta nella Pianura Padana: sui suoi muri si possono osservare, incisi nella pietra, 2000 tra disegni, simboli e frasi dei pellegrini che hanno voluto lasciare alla memoria dei posteri il segno del proprio passaggio.

Neviano degli Arduini

Neviano offre un meraviglioso circuito museale, al quale appartengono ben cinque musei. Lo straordinario Museo Storico dei Lucchetti di Cedogno, una collezione unica a livello mondiale, costituita da oltre 3000 serrature di ogni epoca storica e provenienti da ogni paese, che il proprietario Vittorio Cavalli mostra orgogliosamente a tutti i suoi visitatori. Il museo è conosciuto in tutto il mondo ed è un punto di riferimento per gli appassionati e gli studiosi di storia antica. Segue lo splendido Museo Uomo-Ambiente di Bazzano che, estremamente interattivo, mira a ricostruire e valorizzare l’importanza del paesaggio in cui l’uomo vive e opera. Non solo gli attrezzi, ma soprattutto gli “ingredienti” del territorio sono raccolti in questo piccolo polo culturale, che aiuta a comprendere il rapporto profondo tra uomo e ambiente. Un percorso poco scontato, ma soprattutto creativo, per un museo da “vivere”, che deve prima di tutto raccontare. Il Museo Storico della Resistenza di Sasso, dove sono raccolte tutte le memorie della lotta partigiana per la liberazione durante la seconda guerra mondiale, con un particolare riferimento agli avvenimenti accaduti tra il 30 giugno e il 7 luglio 1944, nella zona appenninica parmense. La Collezione Civica di Arte Contemporanea, nella frazione di Sella di Lodrignano, ma anche diffusa sul territorio, nelle chiese e nelle case, raccoglie opere di illustri artisti contemporanei di fama mondiale, dal XX secolo a oggi. Pittura, scultura, fotografia, collage e stampe sono i tasselli della storia che la collezione offre ai suoi visitatori. Conclude il circuito la Casa-Museo Bruno Bricoli, artista locale che ha interpretato i paesaggi collinari dell’Appennino orientale parmense, in stile naif. Di recente realizzazione, in occasione di Expo 2015, il territorio si è dotato di un affascinante percorso di trekking composto da strade bianche e asfaltate che toccherà tutti i punti panoramici delle valli del fuso, le tradizionali osterie, i musei, i borghi e i monumenti, un viaggio unico per una vacanza all’aria aperta e con lo zaino in spalla: visita l’Anello dei Panorami! www.vallidelfuso.it, Neviano App!

Museo del Prosciutto

Il Museo del Prosciutto, sito nella vasta area dell’Ex Foro Boario, propone un percorso che consente di ricostruire il processo di produzione, dal suino ai salumi, dei pregevoli prodotti dell’arte salumaria parmense

www.museidelcibo.it

Castello Pallavicino - Varano Melegari

Situato a circa 30 km da Parma, all’imbocco della vallata del Ceno, il Castello Pallavicino di Varano de’ Melegari, eretto nel 1208, costituisce uno degli esempi più avanzati dell’architettura militare quattrocentesca, impegnata ad adattare alle nuove esigenze belliche i vecchi schemi difensivi.

Castello di Montechiarugolo

Il Castello di Montechiarugolo si erge sulla riva sinistra del torrente Enza, al confine tra il parmense ed il reggiano. L’attuale struttura, dove la leggenda vuole si aggiri ancora il fantasma della Fata Bema, fu costruita sui resti di un vecchio nucleo duecentesco distrutto nel 1313, e mostra l’impronta quattrocentesca conferitagli da Guido Torelli, condottiero dei Visconti e insignito del feudo di Montechiarugolo nel 1406. Successivamente, nel corso del Cinquecento, quando il castello venne vissuto da illustri ospiti come Papa Paolo III e il re di Francia Francesco I, Pomponio Torelli, umanista e letterato, gli diede nuovo splendore chiamandovi artisti e pittori dell’epoca.

Cantina dei Musei del Cibo

Al centro di una zona vocata da secoli alla produzione vitivinicola, nelle suggestive cantine della Rocca di Sala Baganza viene allestita la “Cantina dei Musei del Cibo”, un percorso espositivo e sensoriale inserito nel più ampio circuito dei Musei del Cibo della Provincia di Parma interamente dedicato al vino di Parma, alla sua storia e alla sua cultura. Il percorso inizia partendo dagli albori dall’archeologia del vino nel parmense, in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale, e continua approfondendo gli aspetti legati alle caratteristiche della pianta della vite e alla viticultura ripercorrendo le tracce di questa coltivazione nel parmense.Il museo si conclude rivolgendosi alla viticultura parmense.

Castello di Torrechiara

Il Castello di Torrechiara, costruito da Pier Maria Rossi fra il 1448 ed il 1460, a dominio della Val Parma, fu concepito fin dall’inizio oltre che come studiato strumento di difesa, come signorile dimora per il conte e la sua amante Bianca Pellegrini. E’ uno dei più significativi e ben conservati esempi di castelli italiani, ed unisce elementi medievali a rinascimentali. Da ricordare in particolare, la Camera d’Oro,   un inno all’amore ed alle sue pene.

Badia Benedettina di Santa Maria della Neve di Torrechiara

La Badia benedettina di Santa Maria della Neve di Torrechiara fu fatta costruire  nel 1471 dal conte Pier Maria Rossi per il figlio naturale Ugolino. Il complesso monastico, dalle originali linee quattrocentesche, ingloba anche un’antica chiesa romanica e si sviluppa attorno ad un pregevole chiostro di sapore rinascimentale. All’interno si trova una bottega che produce una linea per la bellezza e la salute utilizzando antiche ricette, formule sapientemente rielaborate e adattate dai monaci, che trasformano in prodotti l’operosità e generosità delle api.